Mag 01 2006

Primo Maggio 2006

Pubblicato da at 19:05 Categorie Editoriali

Quest’anno la festa dei lavoratori è idealmente legata alla lotta per la legalità.
CGIL CISL e UIL hanno deciso di tenere la manifestazione principale del Paese a Locri, dove sono avvenuti i due episodi più significativi degli ultimi anni: l’uccisione del vice presidente del Consiglio Regionale mentre esercitava il suo dovere di militante politico e la reazione misurata, razionale, civile dei giovani studenti della locride:il male e il bene di questa nostra amata regione, che scuotono le coscienze di tutti gli italiani. Il Partito “Italia dei Valori” interpreta più di ogni altra forza politica la volontà di riscossa dei popoli meridionali, avendo posto al centro del proprio impegno la cultura della legalità, su cui fondare il futuro della Nazione. In tutte le regioni c’è stata la risposta degli elettori. Sono risultati eletti infatti venticinque parlamentari, che rappresentano la novità politica nel massimo organo della democrazia italiana. Essi saranno, insieme a tutti gli altri parlamentari che ne seguiranno l’azione, vigili integerrimi dell’osservanza delle leggi in vigore dello Stato e di quelle che saranno varate in futuro. La mala pianta della illegalità va sradicata dalla nostra terra. Si potrà consentire così alle generazioni future di utilizzare i frutti di incommensurabile valore che la penisola italica è in grado di produrre. Bene ha fatto il neo Presidente della Camera a dedicare un pensiero riverente ai lavoratori e ai giovani senza lavoro. Ma il lavoro presuppone la crescita economica , che la illegalità impedisce. Da qui la scelta simbolica sì, ma intelligente, di Epifani, Bonanni e Angeletti di unirsi ai calabresi onesti, indicendo la festa del lavoro a Locri. Noi, eletti dal popolo, siamo con loro per diffondere la cultura della legalità.
La giornata è stata caratterizzata da una immensa partecipazione del popolo, che ha salutato i tre segretari generali dei sindacati e i rappresentanti delle Istituzioni con grande gioia. I discorsi degli oratori ad alcuni sono sembrati anche scontati;e tuttavia ad essi va attribuito un significato profondo di attenzione del mondo del lavoro verso la condizione umana che vive la Calabria. Unità dei lavoratori, dei sindacati e dei partiti; unità di popolo senza precedenti; adesso sono attesi i fatti concreti.
Il nuovo Governo dovrà mettere in agenda una rinnovata questione meridionale.
In Parlamento i deputati e i senatori del Sud faranno sentire la propria voce; quelli di maggioranza, entrando anche nell’Esecutivo e quelli di opposizione, stimolando e proponendo normative per facilitare lo sviluppo dell’economia nelle regioni meridionali.
Oggi la sfida è trovare, insieme alle forze sociali nel territorio, il bandolo della matassa e dipanarlo fino a rendere il Sud partecipe della costruzione di una grande Italia per avere una potente Europa. Non tutte le manifestazioni del primo maggio però si sono svolte in un clima unitario e tranquillo. A Milano, purtroppo, è stata fischiata la candidata a sindaco, ministro Moratti; a Torino il ministro Buttiglione ha subito lo stesso affronto.
Quale che sia stato il motivo di quelle presenze ai cortei dei lavoratori e dei cittadini non può essere tollerata l’azione di piccole frange dal fischietto facile. Il primo maggio è festa di tutti; nessuno escluso. Costoro sappiano che un tale comportamento, oltre a essere incivile, non può che favorire chi invece essi vorrebbero combattere.
Viva il Primo maggio.

di Aurelio Misiti
www.aureliomisiti.it

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