Gen 09 2012

INFRASTRUTTURE MISITI – IL GOVERNO COMPLETI LE OPERE AVVIATE!

Pubblicato da at 12:38 Categorie Editoriali

Non si può non essere d’accordo con i contenuti dell’ampia intervista che il Ministro Passera ha rilasciato ieri al Corriere della Sera, in cui sono illustrate le misure relative alle liberalizzazioni di “gas, trasporti, energia, poste e professioni” e l’esclusione di ogni possibile aumento della tassazione. Il Ministro ha promesso la presentazione di un decreto al mese senza ovviamente entrare strettamente nel merito dei contenuti ma promettendo di intervenire sulle municipalizzate, sul trasporto pubblico locale, sulle miriade di piccole aziende frammentate e inefficienti, da accorpare per consentire la loro partecipazione alle aste aperte e quindi competere con i migliori operatori esteri. Alcuni osservatori però hanno notato come si sia mostrato quasi esclusivamente responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico e per nulla del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti se si eccettua il cenno alla privatizzazione. Le dichiarazioni al Corriere e l’insieme dei provvedimenti effettuati nel più grande Ministero Infrastrutture e Trasporti come le nomine dei Vice e di alti burocrati, responsabili di normative codificate che portano le Amministrazioni a non realizzare opere pubbliche ma solo migliaia di contenziosi con le imprese, mostrano un limite speriamo ancora superabile che se persistesse porterebbe al fallimento dei buoni propositi del Governo. È urgente infatti accelerare la riforma dell’ANAS, approvata dal precedente Governo, non solo per separare la funzione di concedente da quella di concessionaria ma per riportare nella costituenda Agenzia e quindi nel Ministero le funzioni di programmazione, direzione e controllo della costruzione e gestione delle strade e autostrade, come premessa all’attrazione di fondi privati indispensabili per ammodernare il Paese. Analogo intervento va fatto nel settore ferroviario, smantellando l’attuale holding FS Italiane che lega circa quindici società per azioni e inserire invece Trenitalia S.p.a. sul mercato, mantenendo il controllo e la proprietà dello Stato sulla infrastruttura e sull’armamento ferroviario, in modo da favorire l’omogeneità di funzionamento e la libera concorrenza in tutto il territorio nazionale. A questi due settori chiave va aggiunto quello dell’edilizia pubblica e privata, compresa la manutenzione preventiva contro i disastri naturali, per avviare subito un processo virtuoso di sviluppo a partire dal Mezzogiorno d’Italia a supporto dell’occupazione specialmente giovanile. Investimenti privati si possono ottenere anche nella razionalizzazione dei porti e degli aeroporti, utilizzando gli articoli dedicati del decreto “salva Italia” recentemente approvato dal Parlamento. Ricordando il precedente impegno del Ministro nel ristrutturare le Poste e anche, perché no, la sapiente conduzione della grande banca che ha contribuito a fondare, si può ancora riporre in lui la nostra fiducia, aspettando tuttavia che dalle parole si passi a realizzare quello che abbiamo sommariamente descritto.

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