Lug 16 2007

Sostenere il piano delle infrastrutture al di là delle appartenenze politiche

Pubblicato da at 20:03 Categorie Editoriali

Gazzetta del Sud
Bisogna superare il gap che l’Italia ha nei confronti degli altri Stati europei.
Il Ministro Di Pietro è stato “organizzatore e animatore” della conferenza nazionale sulle Infrastrutture, svoltasi giovedì 12 luglio in Campidoglio, dove ha preso forma un movimento trasversale, con il fine di contrastare i movimenti del “non fare” (no TAV, no Global, no termovalorizzatori, no ponte ecc.), e di sostenere invece il “fare bene” le opere necessarie allo sviluppo dell’Italia.
La presenza di Veltroni, Prodi, Moratti, Formigoni, Domenici, Bresso e tanti altri, ha suggellato un’alleanza di tutti coloro che guardano seriamente agli interessi del paese, al di là delle diverse appartenenze politiche.
Si sono costituiti sei “Tavoli”:

Le nuove politiche urbane con Moratti (Milano) e Domenici (Firenze);
Lo sviluppo economico locale con Bonanni (CISL) e Marcegaglia (Confindustria);
Corridoi europei con Costa (Parlamento Europeo) e Lombardo (Provincia di Catania);
Mobilità e Intermodalità con Todini (Imprenditrice) e Moretti (FS);
Sostenibilità sociale e ambientale con Bresso (Piemonte) e Formigoni (Lombardia);
Aspetti economici e finanziari con Gamberale (Infrastrutture SPA) e Buzzetti (ANCE).

L’avvenimento è stato “benedetto” da Prodi e Veltroni, i quali hanno sottolineato la validità dei contenuti della conferenza, che a molti è sembrata l’avvio di una marcia dei “40.000”.
Ogni “tavolo” può dare un suo specifico contributo al superamento di posizioni precostituite, molto spesso dovute a diversità culturali ed ideologiche. Ad esempio il “tavolo” Corridoi europei necessariamente affronterà il tema dell’attuazione del corridoio Berlino-Palermo, in cui, oltre al Treno ad Alta Velocità (TAV) non può non essere inserito il Ponte sullo Stretto, superando così pregiudiziali senza alcun fondamento reale.
E ancora il “tavolo” Sostenibilità sociale e ambientale, raccomanderà certamente di inserire le grandi opere in un corretto quadro territoriale ed ambientale.
La prima reale verifica tuttavia si avrà nei prossimi giorni, quando la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dovrà esprimere parere sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF-Infrastrutture) e sulle concessioni riguardanti la Pedemontana lombarda, L’Asti-Cuneo e la BRE.BE.MI.
A tal fine occorre rammentare che l’Italia, dal 1975 ad oggi, ha accumulato un notevole gap infrastrutturale rispetto ai principali Stati europei. All’interno del nostro paese si registra inoltre una ulteriore anomalia: il Nord, nonostante il notevole sviluppo viario, soffre di un gran mal di traffico, avendo in passato privilegiato la mobilità su gomma rispetto alle altre modalità del trasporto.
Il Centro-Sud, ma soprattutto il Sud, non dispone né di un buon sistema ferroviario e neppure di un sistema autostradale degno di questo nome.
Pertanto al Nord occorre migliorare le infrastrutture strategiche, particolarmente quelle ferroviarie, mentre al Sud il problema va affrontato alla radice. Vanno infatti realizzate le autostrade, ma soprattutto va ammodernato il sistema ferroviario così come si sta facendo al Centro-Nord. A sostegno dell’intermodalità sono da completare pure i sistemi portuali e aeroportuali, al fine di rendere i territori competitivi nei confronti di quelli degli altri Stati europei.
In tale prospettiva va inquadrato il citato DPEF-Infrastrutture. In esso non si è potuto ignorare quanto in passato è stato prescelto; permangono infatti sbilanciamenti a svantaggio del Sud e del sistema ferroviario. Tale svantaggio, tuttavia, risulta più limitato rispetto agli anni precedenti.
A noi sembra opportuno, al di là delle auspicate correzioni da apportare nei prossimi anni, che la proposta del Governo debba essere sostenuta e approvata.
E’ pertanto possibile che la Commissione, unanime, approvi un parere positivo, visto che la linea tracciata dal DPEF, se pure con qualche osservazione, viene sostenuta nel paese reale, come è stato ampiamente dimostrato dalla citata conferenza nazionale del Campidoglio.

on. Aurelio Misiti
deputato di Italia dei Valori
www.aureliomisiti.it

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