Giu 01 2023
Mar 08 2023
IL MINISTRO MUSUMECI A MILAZZO. “IL PONTE OSTAGGIO DELLE IDEOLOGIE. ECCO PERCHÉ ADESSO DEVE ESSERE REALIZZATO”
Voce di Sicilia
05/03/2023
Il ministro Musumeci a Milazzo. “Il Ponte ostaggio delle ideologie. Ecco perché adesso deve essere realizzato”
E’ giunto nel pomeriggio di oggi a Milazzo il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci. Il Ministro accolto dal Sindaco di Milazzo Pippo Midili, ha partecipato ad un evento del Kiwanis di Milazzo dal titolo “Il ruolo della Sicilia nel Mediterraneo”. L’evento si è tenuto presso il Teatro “Trifiletti” di Milazzo ed è stato coordinato dal socio del club mamertino, Ant
onio Lanuzza. Il convegno si è aperto con i saluti sindaco Pippo Midili, del presidente del Comitato past governatori, Nicola Russo e del presidente del Kiwanis, Giovanni Bottari. Ha moderato l’intervento dei relatori il past president Federazione europea Kiwanis, Gianfilippo Muscianisi. Presenti al convegno l’onorevole Pino Galluzzo, deputato regionale, ed il prof. Domenico Venuti nella qualità di Consigliere Nazionale con competenza regione Sicilia dell’Associazione Nazionale del Fante, riconosciuta dal Ministero Difesa.
Relatori sono stati il presidente dell’associazione “Europa Mediterraneo”, Cosimo Inferrera (“La Sicilia è nella rete portuale del Mediterraneo?”); il presidente veterano del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Aurelio Misiti (“Il Ponte sullo Stretto, priorità strategica. Stato dell’arte”), il dottor Francesco Attaguile, già sindaco di Catania (“La road map delle infrastrutture portuali in Sicilia”) e il prof. Adriano Giannolla, ordinario economia all’Università Federico II di Napoli. Ha chiuso i lavori il Ministro Nello Musumeci.
IL PONTE OSTAGGIO DELLE IDEOLOGIE
“Il Ponte sullo Stretto è sempre stato ostaggio delle ideologie” ha detto il Ministro Musumeci, “per vicende politiche regionali risalenti alla presidenza della Regione detenuta da Crocetta, e che vedeva me all’opposizione, il progetto del ponte divenne ‘di destra’, avversato, invece, dalla sinistra. Ma il ponte non è né di destra, né di sinistra: è una necessità. E non può essere avversato sostenendo che ‘prima bisogna fare le strade che mancano in Sicilia’. Le strade provinciali, quelle statali e le autostrade, così come le ferrovie, non sono mai state di competenza della Regione. Se finora non sono state potenziate, se ancora oggi la ferrovia siciliana, come quella del Sud d’Italia non consente ai treni ad alta velocità di viaggiare allo stesso modo di come viaggiano da Salerno in su, lo dobbiamo al fatto che nessuno a Roma si è interessato a far diventare obiettivi concreti i temi della legge obiettivo del 2001/2002. Ma questo non vuol dire che strade e ferrovie siciliane non possano essere rimodernate contestualmente con la costruzione del ponte”.
IL PONTE E GLI EVENTI SISMICI
“Ai politici spetta il compito di dare l’indirizzo, ai tecnici di realizzare quanto la politica indica. Nessuno può ancora dire che il ponte sullo stretto non può realizzarsi perché sussiste il rischio sismico. Anche un geometra appena diplomato sa che il principio di elasticità è in grado di ovviare a questo problema e che esistono ponti al mondo costruiti in zone ben più pericolose in termini di possibili terremoti. E che vi sono strutture simili al ponte sullo Stretto che hanno resistito ad eventi sismici di notevole intensità” ha detto ancora Musumeci.
ECCO PERCHE’ IL PONTE DEVE ESSERE COSTRUITO
L’INSURALITA’
“E allora ecco perché il Ponte sullo Stretto deve essere costruito: in primo luogo per il riconosciuto principio dell’insularità. Un fatto che costa circa 6 miliardi di euro l’anno. Un costo che con il ponte e con la libera e veloce circolazione di treni e trasporti può essere pressocché cancellato, sicuramente ridotto. La Sicilia, che è chiamata ad un ruolo centrale nel Mediterraneo, ha, insomma, bisogno di non fermare i camion per tre ore e i treni per due ore sulla sponda della Calabria. Ha bisogno di muovere le persone e le merci velocemente tra le due sponde.
IL CAMBIAMENTO CULTURALE
A quella parte di noi siciliani a cui piace essere isola, bisogna dire che un ponte non fa venire meno il principio romantico dell’insularità. Noi siciliani dobbiamo avere un approccio culturale diverso con il nostro presente e con il nostro futuro per non continuare a restare marginali. Insomma basta rassegnazione, fatalismo, individualismo, spirito anarcoide, basta affidare al fato ogni nostra azione. Mentre i nostri ragazzi partono per andare all’estero, dobbiamo decidere noi il nostro futuro.
IL MEDITERRANEO E’ CAMBIATO
Altro tema importante è che il Mediterraneo cambia: non è più quello di trent’anni fa. Oggi il confronto non è più Est/Ovest, ma Nord/Sud, offrendo nuove prospettive. L’unica a non essersene accorta è l’Europa mentre l’Africa cambia. E fra 10 anni sarà una potenza concorrente con l’Europa, perché l’Africa è diventata terra di conquista di Cina e Russia. Ma se c’è un continente che debba sentirsi proiettato verso l’Africa è proprio l’Europa. Il Ponte, in un Mediterraneo che cambia, consente alla Sicilia di diventare hub per l’Europa. E’ la Sicilia che si accredita come naturale pontile d’Europa verso l’Africa. Insomma l’Italia conta nel mondo se conta nel Mediterraneo”.
Mar 06 2022
Misiti su “Autostrada Taranto – Reggio Calabria”
Lug 06 2021
LA MACROREGIONE EUROPEA DEL MEDITERRANEO: PERCHE’ ORA
Giu 14 2021
“All’UE serve un Sud dotato di infrastrutture per arrivare in Africa”
Misiti: «Obiettivo togliere spazio all’egemonia di Cina, Russia e Turchia Il porto di Augusta è fondamentale assieme a quello di Gioia Tauro»
di Michele Guccione
“L’Europa, soprattutto Germania e Francia non potendo poù svipuppare le proprie attività economiche e l’export a Nord dopo la Brexit e a Est per l’acuirsi delle tensioni con Russia e Turchia, ha assoluta necessità di espandersi in Nord e Centro Africa, non secondo il vecchio colonialismo, ma per produrre lì e commercializzare sia in questo continente, che avrà presto 3 miliardi di abitanti, sia nel resto del mondo. Ha necessità di essere presente per togliere spazio all’egemonia africana di Cina, Turchia e Russia. E per farlo, l’Europa ha estremo bisogno che il Sud Italia diventi presto un hub logistico capace di fare arrivare in 24 ore le merci a Francoforte e a Parigi via treno».
Mag 09 2021
Progetto di sistema per il Sud in Italia e per l’Italia in Europa (Abstract, Sintesi e Analisi)
Apr 21 2021
PROGETTO DI SISTEM PER IL SUD IN ITALIA E PER L’ITALIA IN EUROPA. Dialoganti: SVIMEZ, ANIMI, CNIM, ARGE.
Questa mattina alle ore 12:00 l’onorevole Gerardo Bianco e il presidente dello SVIMEZ prof. Adriano Giannola hanno presentato al Presidente Mattarella presso il Quirinale il “Progetto di Sistema per il Sud in Italia e per l’Italia in Europa,” elaborato da SVIMEZ, ANIMI, CNIM e ARGE.
Nov 11 2018
Riportiamo il Comunicato stampa di Ferrovie dello Stato Italiane su “Trasporto a idrogeno”
Trasporto a idrogeno: accordo per lo sviluppo di studi fra RFI, Università Sapienza e CNIM
Roma, 9 novembre 2018
Promuovere lo sviluppo del trasporto ferroviario a idrogeno, approfondendone benefici e sostenibilità.
Lo studio è funzionale per la valutazione tecnico/economica dei benefici in termini di impatto ambientale e sociale derivanti dall’alimentazione a idrogeno, rispetto agli altri sistemi di alimentazione e per attivare possibili sinergie rispetto agli sviluppi dell’industria di settore e degli impianti energetici da fonti rinnovabili.
L’accordo è stato sottoscritto oggi a Roma da Paolo Gaudenzi del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Aurelio Salvatore Misiti del Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione e da Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane).
RFI ha concluso, di recente, uno studio sul trasporto ferroviario a idrogeno, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture di terra a supporto, a testimonianza del costante impegno a favore dell’innovazione tecnologica e della mobilità sostenibile. L’intesa firmata oggi consentirà di individuare e approfondire le soluzioni più idonee per la produzione e l’approvvigionamento dell’idrogeno, necessario alle celle a combustibile dei treni.
Le attività programmate saranno svolte dal DIMA, competente in materia di sistemi energetici e di combustibili a basso impatto ambientale, supportato dal CNIM, specializzato nella produttività e nella competitività delle imprese in particolare nel settore della manutenzione, con la collaborazione e supervisione di Rete Ferroviaria Italiana.
L’intesa istituisce inoltre un Comitato Scientifico per definire le metodologie di lavoro, coordinare le attività e validarne i risultati.
«In linea con le strategie di ‘Terza Missione’ della Sapienza – ha dichiarato Paolo Gaudenzi – il DIMA offre le sue competenze al mondo delle Imprese e delle Istituzioni per favorire lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in risposta alle esigenze che emergono dalla società e tra queste alle esigenze di uno sviluppo sostenibile. Un approccio che desidera stimolare la partecipazione dell’Università all’ecosistema della Innovazione sulla base delle proprie competenze da investire nell’ambito nazionale e locale ma con ambizione di giocare insieme un ruolo di protagonisti nello scenario globale. Questo progetto, ad alto contenuto di innovazione, mira allo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno da utilizzare in sistemi di trazione ferroviaria, è pertanto perfettamente in linea con gli obiettivi strategici delineati nella mission del DIMA».
Secondo Aurelio Misiti «la Convenzione tra Università, CNIM e RFI, firmata oggi presso la sede delle Ferrovie dello Stato rappresenta un deciso passo avanti nei rapporti tra il mondo della ricerca e quello industriale nel nostro Paese. È un segnale importante per la valorizzazione del lavoro di ricerca scientifica e tecnologica e del suo trasferimento nel fondamentale settore dei trasporti. La lungimiranza dei manager di RFI sommata all’alto livello qualitativo dei ricercatori del DIMA e alla grande esperienza del CNIM nel settore, consentirà all’Italia di collocarsi tra i primi al mondo per le innovazioni tecnologiche nei sistemi di trazione ferroviaria».
«RFI è da sempre impegnata nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica per modernizzare il trasporto ferroviario nel nostro Paese, in termini di efficienza e impatto ambientale», ha commentato Maurizio Gentile. «Come Gestore dell’infrastruttura siamo consapevoli dell’importanza strategica di una mobilità sempre più sostenibile e delle opportunità che possono derivare da questo progetto e da questa collaborazione che, nello specifico, permetterà di studiare le migliori soluzioni tecniche di fornitura dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria».
Dic 14 2017
COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDENTE DEL CNIM PROF. AURELIO MISITI
Appello affinché insieme si trovino soluzioni adeguate per rendere Roma una città pulita e moderna, al pari delle principali capitali europee.
Ad una settimana dalla preghiera del Papa in piazza di Spagna alla Madonna affinché aiuti Roma per farla uscire dal degrado ambientale ed etico, un consistente numero di docenti e ricercatori universitari, esperti e tecnici del settore ambientale hanno espresso pareri analoghi a quelli del Pontefice, sottoscrivendo un documento che di seguito viene così sintetizzato.
Dopo aver espresso preoccupazione per il degrado sempre più diffuso di Roma e i relativi riflessi economici negativi, i sottoscrittori evidenziano tre questioni principali:
rifiuti urbani, qualità delle acque superficiali, qualità dell’aria.
I rifiuti urbani per norma devono essere smaltiti nel territorio dove vengono prodotti; invece Roma ed altre città italiane fanno ricorso all’istituto della deroga, pretrattandoli e spedendoli al Nord ed all’estero con gravi danni ambientali ed economici.
Nella Capitale esistono le tecnologie per trattare i rifiuti urbani con emissioni in atmosfera conformi ai più stringenti requisiti di legge, e che consentono di riciclare i rifiuti raccolti a mezzo della differenziazione diretta e di valorizzare la frazione combustibile per la produzione di energia e quella umida per la produzione di ammendante, ottenendo così un notevole risparmio a favore dei cittadini.
Per quanto riguarda lo spazzamento delle vie della città si suggerisce di adottare un sistema industriale misto: alcune Circoscrizioni potrebbero rimanere in carico all’azienda capitolina, mentre le altre potrebbero essere affidate ad imprese private scelte attraverso rigide e controllate procedure di gara.
Per la salvaguardia delle acque superficiali va riconsiderato l’attuale sistema di depurazione anche a mezzo dell’introduzione di tecnologie avanzate in grado di assicurare elevati livelli di qualità delle acque trattate e dunque il loro riutilizzo. Ciò consentirebbe di ottenere in tempi brevi l’efficace risanamento del Tevere, dei suoi affluenti e delle falde acquifere.
È noto che l’aria che respiriamo nelle città ed in particolare a Roma contiene sostanze di varia natura provenienti in primo luogo dall’abnorme traffico veicolare e dal riscaldamento domestico. Due decisioni drastiche dovranno assumere le nostre Istituzioni per la salvaguardia della salute umana e di quella dei nostri beni archeologici, considerando un orizzonte di pianificazione quinquennale:
– trasformazione dei tradizionali motori a combustione interna dei veicoli con nuovi motori ad emissioni dirette nulle;
– superamento incentivato delle caldaie a gasolio utilizzando nuove tecnologie a basso impatto ambientale.
I sottoscrittori del documento sono convinti che insieme l’Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria-Ambientale-ANDIS, le Università, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione-CNIM, l’Ordine degli ingegneri di Roma e provincia, i Centri di ricerca italiani, i Consigli Nazionali dei settori tecnici, e le aziende del settore pubbliche e private romane, possano trovare le soluzioni adeguate per rendere Roma una città pulita e moderna, al pari delle principali capitali europee.
Hanno sottoscritto il documento:
Aurelio Misiti, Piero Sirini, Antonio D’Andrea, Carla Cappiello, Filippo Cascone, Angelo Artale, Carla Tomassi, Renato Gavasci, Paolo Cannavo’, Roberto Orlandi, Viotti Paolo, Alberto Prestininzi, Aurelio Marchionna, Marco Nardini, Sandro Cecili, Stefania Vitale, Giuseppe Sappa, Quintilio Napoleoni, Francesco Lombardi, Agostina Chiavola, Paolo De Girolamo, Gaetano Settimo, Francesco Pittoni, Maurizio Del Re, Alessandra Polettini, Raffaella Pomi.