Giu 15 2009

Misiti: Idv diventerà un grande partito

Pubblicato da at 11:57 Categorie Editoriali

Gazzetta del Sud – 15 giugno 2009
Intervista al coordinatore regionale di Italia dei valori che alle europee ha ottenuto anche in Calabria un significativo successo.
«La svolta dal prossimo congresso. Saremo col Centrosinistra nei ballottaggi di Cosenza e Crotone»

Tonio Licordari – Reggio Calabria

Italia dei valori canta vittoria in Calabria come nel resto del Paese. Alle ultime europee nella nostra regione ha conseguito 8.9 per cento, quasi un punto in più del trend nazionale (8%). Trainante è stato l’effetto-de Magistris. Idv ora si appresta a rinegoziare l’alleanza con il Pd in base ai nuovi rapporti di forza. Intanto annuncia di sostenere a Crotone come a Cosenza i due candidati (Schifino e Oliverio) del Partito democratico al ballottaggio delle provinciali e di cominciare a pensare ad al progetto politico di Centrosinistra per le prossime regionali. Affronta tutte queste questioni, l’ on. Aurelio Misiti, coordinatore regionale di Italia dei valori, il quale puntualizza pure la sua posizione personale e quella del suo partito in merito al riconoscimento di Reggio quale città metropolitana.
– Alle europee la candidatura de Magistris si è rivelata la locomotiva trainante.
«Non c’è dubbio che la qualità dei candidati di Italia dei Valori ha avuto un ruolo importante nel successo del partito in tutto il Paese, se è vero che Luigi de Magistris, candidato in tutte le circoscrizioni, si è piazzato subito dopo Berlusconi nella graduatoria delle preferenze personali a livello nazionale. In Calabria l’elezione di de Magistris e di Arlacchi ha premiato la linea politica del partito, che può diventare sempre più protagonista nella politica regionale, nazionale ed europea. Il nostro è un grande partito che vuole attuare un programma vasto per lo sviluppo della società italiana».– Per esempio?
«Il programma comprende punti fondamentali della vita sociale come il potenziamento della ricerca scientifica e tecnologica e quindi l’istruzione diffusa a tutti i livelli, gli aiuti ai disoccupati scacciati dalle fabbriche e dagli uffici da una crisi che ancora perdura nel nostro Paese; inoltre si batte per l’uso trasparente dei finanziamenti strutturali europei, vuole lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’affermazione delle libertà civili».
Esclude che possa nascere all’interno dell’Idv un dualismo tra de Magistris e Di Pietro, visto che il primo ha preso più voti del leader storico?
«Intanto è stato Di Pietro a proporre la candidatura di de Magistris consapevole che il pm sarebbe stato eletto con una valanga di voti; quindi il primo ad essere soddisfatto e non sorpreso del sorpasso non può che essere Di Pietro. Certamente nel partito molti dirigenti non si aspettavano il sorpasso. Personalmente sono convinto che ci sia anche una ragione dovuta al fatto che Di Pietro compariva nel simbolo e l’elettore preferiva votare de Magistris in quanto sapeva che il presidente avrebbe rinunciato al seggio europeo».
– Alle amministrative però, dove non c’era de Magistris, avete preso meno voti delle europee.
«È un dato nazionale. Idv non è ancora strutturato nel territorio come sarebbe necessario per affermarsi in una competizione elettorale dispersiva come le elezioni amministrative. Ciò ha fatto prevalere proprio le liste di partiti radicati nel territorio, con sindaci e amministratori in ogni comune e provincia. Eppure, nonostante questo, sia a Crotone che a Cosenza, abbiamo ottenuto buone affermazioni che dovrebbero consentire al Centrosinistra di vincere i ballottaggi».
– Scomparirà nel simbolo di Idv il nome di Di Pietro. Si tratta di una scelta giusta?
«L’eliminazione del nome di Di Pietro dal simbolo e la proclamazione del congresso nazionale sono sostenute con forza da IdV Calabria, in quanto vi è la convinzione diffusa che i consensi ricevuti sono di portata molto più ampia di quanto le strutture territoriali del partito possano supportare e gestire. Occorrerà dare gambe in ogni regione ad un modello di partito che superi definitivamente la visione movimentista e monotematica che viene a noi attribuita dai media.
– Il congresso cambierà, quindi, il movimento in partito?
«Naturalmente il congresso dovrà anche essere basato su una piattaforma politica di alto valore da offrire ai nostri interlocutori e in primo luogo al Partito Democratico, affinché si possa aprire un dialogo serrato con queste altre forze per arrivare a quel “partito democratico e progressista” lumeggiato nelle dichiarazioni di Antonio Di Pietro».
– Sulle questioni giudiziarie l’Idv non farà sconti agli aspiranti candidati?
«Su questo tema è chiaro che il partito più cresce più deve aumentare la vigilanza. Vi è una posizione ufficiale per le candidature a qualunque elezione che stabilisce la certificazione di ognuno dei candidati, compresi i carichi pendenti».
– Reggio “città metropolitana” è già realtà. L’occasione è buona per fare chiarezza sul ruolo avuto da Idv e da lei stesso in Parlamento.
«La questione dell’Area metropolitana di Reggio è stata impostata ed affrontata con ampiezza di vedute sia da noi che dal Pd calabrese. Si è inserito anche il PdL e insieme abbiamo raggiunto un primo obiettivo che dimostra come l’unità delle forze politiche, al di là degli schieramenti, possa dare buoni risultati anche al Mezzogiorno. Il nostro progetto è però più ambizioso in quanto l’Area metropolitana di Reggio e provincia dovrà essere integrata con quella di Messina e provincia per formare una città metropolitana vasta dello Stretto che comprenda il porto più importante del Mezzogiorno (Gioia), Taormina, Milazzo con la sua produzione energetica, le Eolie, il parco d’Aspromonte, la Locride. Tutto questo concentrerà nelle due città non finanziamenti a pioggia ma investimenti produttivi in grado di far crescere il Pil di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Su questo grande progetto non solo c’è stata in Parlamento l’unità di tutte le opposizioni, cui va il nostro ringraziamento, ma anche l’assenso del ministro Calderoli e quindi dell’intero Governo, che ne ha subordinato la realizzazione ad un accordo preventivo con la regione Sicilia, che autonomamente ha già costituito l’Area metropolitana di Messina. D’altro canto nell’intervista rilasciata a “Gazzetta del Sud” il 3 giugno, il presidente Di Pietro ha sostenuto con decisione questo progetto».
– I vostri rapporti con la Giunta regionale guidata dall’on. Loiero.
«I rapporti con il presidente Loiero sono ottimi. Noi ci siamo schierati con lui nei momenti più critici di scontro tra la Calabria e il potere centrale. Saremo anche questa volta al suo fianco per battere l’ipotesi di Sacconi sul commissariamento della sanità calabrese. Intendiamo inoltre supportare il lavoro della maggioranza di Centrosinistra affinché realizzi l’ultima parte del programma nello scorcio di fine legislatura, per porre le basi per una vittoria della coalizione di Centrosinistra nelle elezioni regionali del 2010».
– Come vi ponete nei due ballottaggi per le provinciali?
«Sosterremo i due candidati del Pd. Sulla sulla carta siamo favoriti sia a Crotone che a Cosenza. E noi lavoreremo perché il pronostico possa concretizzarsi nella realtà».

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