Gen 22 2013

ELEZIONI: MISITI, ECCO PERCHE’ NON MI CANDIDO

Pubblicato da at 23:22 Categorie Editoriali

(ANSA) – CATANZARO, 22 GEN – Aurelio Misiti non compare tra i candidati al Parlamento della Calabria.’ Ho ritenuto – dice – che sette anni di presenza in Parlamento siano gia’ troppi. Il nostro Parlamento, pur essendo il luogo principale dove si esercita la democrazia in un Paese occidentale, ha perduto purtroppo le prerogative originali assegnate dalla Costituzione di essere il centro di elaborazione e approvazione delle leggi, e si limita ormai a ratificare cio’ che viene elaborato e deciso dall’Esecutivo di sinistra, di destra o tecnico che sia. Molte sono state le proposte parlamentari non approvate in questa legislatura che meritavano di diventare legge ma dubito molto che nella prossima si potra’ cambiare l’andamento sopra descritto se non si riesce a modificare la Costituzione in alcuni punti essenziali come la composizione delle Camere, il bicameralismo perfetto, i poteri del Presidente del Consiglio e di quello della Repubblica. Ma per fare cio’ necessita che la XVII legislatura diventi costituente e di breve durata’.
Sui candidati presentati dai partiti ‘il quadro almeno in Calabria non e’ esaltante.Sarei stato – dice – molto piu’ soddisfatto se le personalita’ scelte avessero avuto un maggior peso specifico nella societa’ calabrese e italiana al fine di poter influire con autorevolezza sulle decisioni dei Governi a favore del Mezzogiorno d’Italia. Apprezzo comunque quei partiti come il PdL di Berlusconi e il Pd di Bersani che comunque hanno trasmesso un messaggio all’opinione pubblica candidando personalita’ non compromesse nel campo giudiziario. Noto con soddisfazione che i due partiti di massa, piu’ vulnerabili per ragioni oggettive, hanno scelto con coraggio di non presentare i cosiddetti ‘incandidabili’, cioe’ persone che, pur non avendo subito condanne definitive, abbiano pero’ pendenze pesanti di giustizia penale. Per prendere qualche voto in piu’, ammesso che cio’ si verifichi, i piccoli partiti tutti e perche’ no Grande Sud, sono propensi a non procedere a indagini e verifiche sulla eticita’ dei candidati. Il tentativo di Mpa di Lombardo, di Grande Sud di Micciche’ e di altre piccole formazioni, non ha raggiunto lo scopo di unificarsi in un vero partito del Sud, con un proprio programma ideale ed economico, per rompere il monopolio nordista; prova ne’ e’ che, dopo la sconfitta netta di queste formazioni in Sicilia, non hanno potuto fare altro che tornare alla casa madre del PdL per poter sopravvivere. E il bello e’ che si sono adeguati alle richieste provenienti, non certo dalla parte migliore del PdL, di aiutare questo partito a impedire una maggioranza stabile nei due rami del Parlamento.
Sono invece d’accordo in questo caso con il presidente Berlusconi, il quale ripetutamente invita gli italiani a votare PdL o Pd proprio per assicurare la governabilita’ completa del Paese e consentire a chi vince di riformare finalmente parti importanti della Costituzione e sconfiggere definitivamente un apparato burocratico che tende sempre a rendere suddito il cittadino, specialmente quello onesto’. (ANSA).

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