Set 11 2010

GOVERNO: MISITI (MPA), SI REALIZZI PIANO SUD O CI SENTIREMO SVINCOLATI. NOSTRO APPOGGIO NON E’ INCONDIZIONATO, AVVIATO CONFRONTO CON FLI, UDC E API

Pubblicato da at 13:49 Categorie Editoriali

Roma, 11 set. – (Adnkronos) – ‘L’appoggio dell’Mpa al governo non e’ incondizionato. Se nella seconda parte della legislatura si attuasse un piano forte contro la mafia e la ‘ndrangheta e si varasse una fiscalita’ di vantaggio per chi investe al Sud, daremo il nostro contributo al governo. Altrimenti non saremo portatori d’acqua e voteremo contro’. In un colloquio con l’ADNKRONOS Aurelio Misiti, portavoce nazionale del Movimento per le Autonomie e componente del gruppo Misto della Camera, fissa i punti fermi del movimento fondato da Raffaele Lombardo.

‘Dobbiamo portare a termine la legislatura -spiega- perche’ governo e maggioranza non hanno ancora attuato il quinto punto del programma, ovvero il rilancio e lo sviluppo del Sud. Anzi, hanno tolto le risorse destinate al Mezzogorno per stornarle ad altri provvedimenti anticrisi, e in alcuni casi portando addirittura quei soldi alle zone ricche del paese’. ‘L’Mpa -rimarca Misiti- ha fatto una scelta precisa: quella di avviare consultazioni e confronti con Fli, Udc o prossimo partito della nazione, e Api di Rutelli: insieme prepareremo gia’ il futuro della prossima legislatura. La nostra collaborazione con l’attuale esecutivo e’ dunque finalizzata a realizzare una politica per il Sud’.

‘L’Mpa -ribadisce- non si puo’ prostituire per portare avanti ideologicamente una coalizione cui ha partecipato solo perche’ Berlusconi aveva promesso di risolvere i problemi fondamentali del Mezzogiorno. Non arrivando questo, ci sentiamo slegati e voteremo ogni singolo punto. I titoli sono belli, ma i contenuti devono essere discussi. E in ogni caso -taglia corto Misiti- la lega non puo’ dettare legge’.

In ogni cso, per il portavoce dell’Mpa ‘non si andra’ al voto. Berlusconi ha naso e capisce che sarebbe impossibile per lui vincere avendo piu’ forza e scranni di quelli che ha oggi in Parlamento. Inoltre il Cavaliere sa che in genere in Italia chi provoca le elezioni, poi le perde’. ‘Il premier -rimarca il parlamentare calabrese- non ha mai pensato di andare davvero a elezioni anticipate: lui ‘procede’ sempre dopo aver ascoltato i sondaggisti, e i loro numeri danno in discesa il Pdl e in forte avanzata la Lega’.

‘Questa faccenda -ricorda- Berlusconi l’ha gia’ sperimentata alle regionali e sa benissimo che alle politiche e’ ancora peggio. Magari forse tra due anni se ne potra’ parlare, ma prima no. Ha il terrore di essere scavalcato dal Carroccio. E soprattutto: Berlusconi ha l’obiettivo fondamentale di arrivare in qualche modo al Quirinale’.

E poi, rimarca Misiti, ‘il presidente del Consiglio sa che se finisce la legislatura, Fini si accorda con il centro. Del resto tornare al voto non conviene neanche all’opposizione. Anche in casa del centrosinistra, infatti, ci sono pareri diversi circa il modo con il quale affrontare eventuali elezioni. Lo stesso Fini si deve organizzare, i sondaggi oggi gli danno il 7,2 per cento ma sul territorio non ha ancora una struttura partito’.

Quanto a cio’ che si muove al centro, Misiti fa notare: ‘Ora ci sono quattro forze politiche, due di maggioranza (Mpa e Fli) e due di opposizione (Api e Udc), con Casini che non riesce pero’ a capire quale scelta fare, tirato per la giacca sia da Berlusconi sia da una sua aspirazione personale: quella di arrivare a un risultato che porti il centro al 20 per centro per approdare poi a Palazzo Chigi, alleandosi con la sinistra’.

‘In attesa di questi scenari -rimarca il docente universitario- ci potrebbe essere ora la possibilita’ di raccogliere i partiti della ‘reponsabilita’ istituzionale’ e fare un centro piu’ forte, con un candidato moderato che potrebbe essere lo stesso Casini ma anche Draghi o Montezemolo’.

‘Insomma -e’ il ragionamento di Misiti- nessuno ha voglia di cambiare le carte in tavola e neanche la legge elettorale, che magari si potra’ modificare a fine legislatura. La conclusione e’ che le elezioni si allontano e sono tutti piu’ tranquilli. In Aula, a fine settembre -fa notare l’esponente di Mpa- Berlusconi non mettera’ piu’ in gioco la posizione di Fini. Del resto, ieri ha mandato avanti Schifani per un’opera di distensione con il presidente della Camera. Sa bene che, archiviata la legislatura, lui e Fini si separeranno per sempre’.

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