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Lug 04 2012

AUTOSTRADE, MISITI (MISTO): COMPLETARE QUELLE DEL MEZZOGIORNO

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(Public Policy) – Roma, 4 lug- Gli investimenti finanziati dall’Iri per costruire, negli anni del boom, il sistema autostradale italiano, sono stati rimborsati dagli utenti col pagamento del pedaggio, “sia in termini di capitale che di interessi, fornendo anche le risorse per la manutenzione e la gestione autostradale”.
Le uniche eccezioni sono rappresentate dalla Salerno-Reggio Calabria, dalla Catania-Palermo, e dalla Palermo-Trapani-Castelvetrano (autostrade in cui non si paga alcun pedaggio), realizzate con finanziamento a fondo perduto dello Stato, e “la cui gestione ha lasciato molto a desiderare in quanto a manutenzione e sicurezza dell’infrastruttura”.
Ciò dimostra, secondo quanto sostiene Aurelio Misiti (gruppo Misto- Grande Sud-PPA)in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che “la gestione delle strade e delle autostrade in cui è previsto il pedaggio, per esperienza cinquantennale, risulta la più conveniente per lo Stato e per i cittadini”.
Poiché il sistema autostradale del Mezzogiorno va completato, e dal momento che la riforma in atto dell’Anas consente di ricercare “il partner privato, composto da quaranta-cinquanta tra imprese e banche nazionali o internazionali”, Misiti chiede al ministro delle Infrastrutture se, tra gli obiettivi del governo, ci sia anche “il completamento del sistema autostradale italiano con il project-financing”.
Ciò, sostiene il parlamentare, contribuirebbe a superare “il gap infrastrutturale ed economico tra il Sud e il Centro-Nord del Paese”. (Public Policy)

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Giu 28 2012

CALABRIA: MISITI, IDEA MARRA SU CONVENTION E’ POSITIVA, PRONTO A DARE CONTRIBUTO

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Roma, 28 giu. (Adnkronos/Labitalia) – “Ritengo che ogni iniziativa che va nella direzione dello sviluppo della Calabria e dell’intero Mezzogiorno e’ assolutamente positiva. Se arriva da uno dei piu’ importanti uomini di Calabria che e’ riuscito ad affermarsi al di fuori di essa, arrivando a rappresentare una delle realta’ aziendali piu’ importanti nell’editoria, e’ ancora piu’ positiva”.
Cosi’ Aurelio Misiti, deputato calabrese del Grande Sud-Ppa, commenta con LABITALIA, la proposta lanciata nei giorni scorsi, in occasione del premio internazionale ‘La Calabria nel mondo’, dal presidente del Gruppo Gmc Adnkronos, il Cavaliere del Lavoro Giuseppe Marra, di una grande convention di studio di calabresi, da tenere a ottobre, in collaborazione con il governo regionale e le istituzioni del territorio, per sviluppare progetti concreti per la Calabria e la sua economia.

“Mi prenoto fin da adesso -conclude Misiti– per essere presente all’iniziativa per dare il mio contributo”.

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Giu 27 2012

Intervento in Aula del capogruppo di Grande Sud, On. Aurelio Misiti, sul DDL: Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita

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Signor Presidente, signori membri del Governo, la componente Grande Sud del gruppo Misto auspica che il Presidente Monti affronti domani gli incontri portando la comune volontà del Parlamento di sostenerlo sui temi generali europei, quelli del debito sovrano, dell’abbassamento dello spread, ed altri. Nelle mozioni che approveremo in serata speriamo che ciò venga espresso con chiarezza.
La legge che il Governo vuole invece sia approvata con la fiducia, riguardante il mercato del lavoro, non ci soddisfa, perché non contiene nulla che possa dare un impulso alla rinascita del Mezzogiorno d’Italia, e non vediamo per quale motivo dovremmo approvarla così velocemente, perché ce lo ordinano dall’esterno. Una legge sul mercato del lavoro riguarda certamente il territorio dove il mercato c’è; una legge sul lavoro invece deve avere come obiettivo di attrarre imprese, imprenditori e capitali nella parte del Paese che può svilupparsi. Altre nazioni che hanno lo stesso PIL della parte del Paese detta Mezzogiorno si sviluppano, in questi anni di crisi, a due cifre.
Il primo articolo del provvedimento riguarda questioni essenziali come la flessibilità all’entrata e all’uscita del lavoro, ma sono questioni che riguardano sempre pochi lavoratori del Mezzogiorno perché la stragrande maggioranza dei lavoratori, chi lavora nel Mezzogiorno, è dipendente pubblico, su cui si vuole anche intervenire.
Abbiamo motivato ieri il nostro atteggiamento benevolo verso il Governo in questa occasione del confronto europeo, ma non possiamo accettare che non ci sia un provvedimento specifico sul lavoro che riguardi il Mezzogiorno d’Italia.
Se si aggiunge a questo disagio del Mezzogiorno anche il taglio lineare sulla giustizia, con gravi ripercussioni negative sulla lotta alle mafie e pure sull’occupazione, il quadro diventa ancora più chiaro. Se queste questioni non vengono affrontate con successo, i nostri parlamentari non possono che collocarsi, in futuro, all’opposizione. Se questo ragionamento lo faranno anche gli altri parlamentari meridionali, il Governo tecnico avrà una durata non lunga. Forse ha ragione chi dice che Monti va bene per l’estero e che per la politica interna ci sia bisogno di un coinvolgimento diretto dei partiti di maggioranza. È così? Lo dicano i diretti interessati.
Il sud ha bisogno di attrarre investimenti e, quindi, ci vuole stabilità politica e ha bisogno, certamente di innovazione, anche contrattuale, ad esempio con i contratti regionali integrativi e di categoria, e di un piano di opere pubbliche piccole, medie e grandi che, sicuramente, avvii la ripresa economica in quel territorio. Abbiamo bisogno di sicurezza in quei territori, abbiamo bisogno di avere qualcosa com’è stato dato alla Germania dell’Est negli anni Novanta. Ecco perché la Germania si è sviluppata così velocemente, perché si è potuta sviluppare la Germania dell’Est.
Se da Bruxelles, quindi, non saranno mandati segnali positivi all’Italia, se il Presidente Monti torna con le mani vuote, è chiaro che non capiamo cosa ci stiamo a fare qui a votare le fiducie ad un Governo che ha basato tutto sul rigore e che non riesce ad ottenere nulla per il territorio, così disagiato, della sua nazione. I deputati di Grande Sud, in questo caso, in attesa di avere questi risultati, intanto annunciano un voto di astensione sul provvedimento.

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Giu 26 2012

Lavoro: Misiti, Grande Sud vota si’ a fiducie ma a Meridione serve altro

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(ASCA) – Roma, 26 giu – ‘Grande Sud votera’ si’ alle quattro fiducie chieste dal governo sul ddl lavoro. Lo facciamo esclusivamente per senso di responsabilita’. In un momento cosi’ delicato, indebolire ancora di piu’ il governo significherebbe ridurne l’autorevolezza ai tavoli europei e mondiali nei quali si discutono le strategie di crescita da contrapporre al perdurare della crisi’. Lo annuncia, in una nota, il capogruppo di Grande Sud a Montecitorio Aurelio Misiti.
‘Sul piano dei contenuti – spiega l’esponente del movimento arancione – e’ nostra convinzione che il ddl non modifichera’ piu’ di tanto il quadro a tinte scure che caratterizza il mondo del lavoro al Sud. I miglioramenti, qualora ci fossero, sarebbero modesti. Proprio per questo – aggiunge – chiediamo al governo di agire, con un nuovo provvedimento ad hoc, per rendere piu’ libero e concorrenziale il sistema dell’occupazione nel Meridione’.
Per Misiti ‘le imprese e i capitali italiani non debbono essere costretti ad emigrare in Croazia, Romania, Albania o Turchia ma devono essere attirati dalle condizioni favorevoli del Sud, in termini di ridotta burocrazia e di contratti regionali integrativi. In altre parole – conclude il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati -, va superato il vecchio contratto nazionale di lavoro mantenendo tale solo la parte giuridica, mentre per quella economica vanno tenuti presenti tutti gli elementi sociali dei territori, che comporterebbero cosi’ una drastica riduzione dei costi delle imprese rispetto a quelle operative nel centro-nord dell’Italia’.

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Giu 08 2012

PIANO FAMIGLIA, MISITI (GRANDE SUD): “GIU’ LE MANI DAI FONDI UE PER IL SUD”

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(9Colonne) Roma, 8 giu – “Grande Sud si batterà in Parlamento e nei territori per il recupero dei 28 miliardi di FAS deviati al Nord e vigilerà affinchè i 730 milioni di fondi strutturali recuperati dal Ministro Barca siano spesi effettivamente nelle quattro regioni del Mezzogiorno”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri – spiega l’esponente del movimento arancione – ha approvato il Piano nazionale per la famiglia, preparato dai precedenti Governi e mai approvato per mancanza di copertura finanziaria. Il Governo tecnico, invece – continua -, ha deliberato sostanzialmente lo stesso testo, che non può non avere la nostra convinta approvazione, anche se la carenza di finanziamenti non è ancora superata, in quanto quelli individuati in Consiglio dei Ministri, oltre agli 81 milioni già attribuiti al Ministero della Famiglia, consisterebbero nel piccolo ‘tesoretto’ di 730 milioni di fondi strutturali destinati al Sud in ritardo di utilizzazione”.
“Il Governo e il Parlamento – sottolinea Misiti – sono chiamati a rispettare la destinazione alle politiche famigliari nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia e a non seguire l’esempio dei Governi precedenti, che, in materia di fondi strutturali o di fondi per le aree sottoutilizzate, hanno ribaltato, senza battere ciglio – conclude -, i rapporti stabiliti dalla legge che prevedevano l’85 per cento al Sud e il 15 per cento al Centro-Nord”.

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Mag 28 2012

SEMI-PRESIDENZIALISMO, MISITI: PROPOSTA INTERESSANTE MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE

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Grande Sud News – mag 27, 2012

Di Luigi Erbetta

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno lanciato la proposta di una riforma elettorale che porti al presidenzialismo e che dia la possibilità ai cittadini di votare il Presidente della repubblica tramite un’elezione diretta. La redazione di Grande Sud News ha intervistato l’onorevole Aurelio Misiti per un commento sulla proposta e, in generale, sulla riforma elettorale.
Come commenta la proposta venuta dai vertici del Pdl
La proposta del semi-presidenzialismo avanzata da Alfano e Berlusconi è indubbiamente interessante. Potrebbe essere accolta con favore anche dal Pd, perché un sistema simile era stato ipotizzato anche da D’Alema. Il secondo turno elettorale servirebbe a tagliare le minoranze. L’unico problema è che la proposta giunge tardiva. Per portarla avanti bisogna trovare un accordo nella grande maggioranza che appoggia il governo e si dovrebbe andare ad intaccare anche la Costituzione. Il sistema italiano è infatti basato sul Parlamento, ma in questo caso si passerebbe ad un presidenzialismo, sul modello francese, o a un semi-presidenzialismo. Ma per fare ciò bisognerebbe cambiare un bel po’ di cose e si potrebbe non fare in tempo.
Berlusconi ed Alfano non hanno considerato questo?
Credo che l’annuncio sia stato fatto più per motivi propagandistici. Come per far credere che il Pdl avesse voglia di fare di cambiare qualcosa ma che non gli sia stata data la possibilità.
Grande Sud cosa propone riguardo alla legge elettorale?
Noi vogliamo una riforma elettorale che non abbia riflessi sulla costituzione e che sia espressione dei partiti territoriali, affinché questi possano essere rappresentati in Parlamento. I partiti tradizionali hanno due caratteristiche. La prima è che sono legati alle persone, come il Pdl con Berlusconi, l’Udc con Casini e anche Grande Sud con Gianfranco Miccichè. La seconda è che mirano a far parte di una coalizione per ottenere il premio di maggioranza che dia la possibilità di ottenere più seggi dei rivali elettorali. Oggi, dopo le elezioni amministrative, non è più così. I due partiti maggiori che, alle politiche del 2008 avevano ottenuto il 38% e il 33%, hanno subito una parcellizzazione. In Sicilia, per esempio, nessuno dei partiti è andato oltre il 10%. Questa parcellizzazione ha molta influenza sulle decisioni da prendere riguardo alla legge elettorale.
E poi c’è il Movimento 5 Stelle.
Il grillismo è una parte della protesta contro i governi di Berlusconi e Monti che, per raggiungere il pareggio in bilancio nel 2013, sono stati costretti ad approvare leggi sul rigore di bilancio, scontentando buona parte dei cittadini. Le riforme vengono approvate con facilità in Parlamento, ma non riscuotono il gradimento degli italiani, sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. La proposta elettorale di Berlusconi e Alfano mira proprio a tagliere gli estremi, che oggi sono rappresentati da Grillo. In questa direzione va anche la decisione del cambio di nome e dell’intenzione di formare un patto federativo, che aggreghi i moderati e porti ad un risultato che, col doppio turno, sarebbe positivo, o per il Pd o per il Pdl. Solo il centro non sarebbe d’accordo.
Quindi, alla luce di questo, quali sono le prospettive che si stanno delineando?
Io credo che la soluzione ideale sarebbe una via di mezzo che salvaguardi i partiti, non solo quelli che sono al 20%. Chi supera il 4-5% dovrebbe accedere al Parlamento. La proposta del Pdl non è realizzabile e quindi è probabile che si andrà alle elezioni ancora con il porcellum. Non escludo neanche le elezioni anticipate. L’avanzata di Grillo, senza uno scudo adatto rappresentato dalla riforma elettorale, può diventare molto pericolosa. In un anno il sentimento antipolitico potrebbe crescere ulteriormente, dato che è prevista una ripresa economica solo a partire dalla metà del 2013. Siccome Grillo incarna la protesta degli italiani i suoi consensi saliranno. Le elezioni anticipate sarebbero un rimedio per cercare di ridurre le perdite in termini di voti da parte dei partiti maggiori. Grillo potrebbe approfittare delle difficoltà economiche del Paese. Il fatto che Alfano e Berlusconi abbiano avanzato questa proposta significa che hanno reputato disastroso il risultato delle ultime elezioni.

P. S.

Abbiamo dubitato della possibilità di approvazione della proposta Berlusconi-Alfano in quanto riteniamo che il gruppo parlamentare del PD non voterà a favore della proposta per ragioni di bottega.

Ma se per un momento pensasse in grande senza privilegiare interessi immediati di partito, siamo convinti che il Parlamento potrebbe approvare senza referendum la riforma costituzionale in meno di sei mesi, mostrando così il volto migliore della politica italiana. Ma è solo una speranza.

Condivide quanto sopra Giovanni Sartori nell’editoriale del Corriere della Sera di oggi:

<<Ma aspettiamo a vedere se Berlusconi è serio e se Bersani non vorrà fare troppo il furbo (il premio di maggioranza del porcellum sembra tentarlo)>>.

 

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Mag 17 2012

DIBATTITO ALLA CAMERA SU DDL COMMISSIONI BANCARIE, INTERVENTO DELL’ON. MISITI

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Signor Presidente, signori del Governo, questa ennesima fiducia che Grande Sud compatto ha votato ieri cade in un momento di gravissima crisi economica europea e internazionale.
La lunga fila dei nostri fratelli greci, mostrata dalla televisione, davanti agli sportelli bancari per ritirare i propri risparmi in euro, ricorda quelle file sterminate davanti alle banche americane del 1929-1930 per ritirare i dollari depositati, che ad un certo punto non si trovavano più. L’appello del Presidente spagnolo, che annuncia rischi per il finanziamento del debito, è un altro sintomo che mette i brividi. Leggi Tutto »

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Mag 16 2012

SUD, MISITI: “ADESSO PIANO PICCOLE E MEDIE INFRASTRUTTURE”

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(9Colonne) Roma, 16 mag – “Numerosi osservatori politici mettono in rilievo la continuità dell’azione di Governo tra Berlusconi e Monti e forse non senza ragione se si osserva l’impegno dei due Governi nel proporre al Parlamento le proprie priorità: crisi economica e giustizia. Ma mentre il primo punto non si è potuto eludere né in Italia e né negli altri grandi Paesi occidentali aggrediti dalla crisi, sul secondo punto appare strano che l’iniziativa di Monti ricalchi esattamente quella del Governo precedente, inducendo una discussione infinita nel Paese e nelle aule parlamentari”. Così il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati Aurelio Misiti.
“Il precedente Esecutivo, specialmente nell’ultimo anno – spiega Misiti -, aveva tentato di modificare la tendenza ricorrendo a un rimpasto di Governo per favorirne l’inversione, il Governo tecnico non ha ancora preso coscienza che, come affermano i principali “opinion leader” internazionali, la via maestra per aggredire la crisi economica e sconfiggerla – aggiunge – è quella di realizzare in tempi brevi un programma vasto di infrastrutture reali e virtuali, piccole medie e grandi, che, come dimostrato in tutte le precedenti grandi crisi, costituiscono il volano fondamentale della ripresa economica”.
Per l’esponente del movimento arancione “sono inutili, come lo erano prima, gli annunci propagandistici sulle centinaia di miliardi di euro disponibili da investire nel settore delle costruzioni, senza dare alcuna indicazione su come si traducano in opere concrete. Non è dato sapere ad esempio – prosegue -come si intenda attrarre i fondi privati del mercato globale per integrare i pochi disponibili nelle casse dello Stato. Eppure ci sono esempi di brillanti operazioni da imitare affinché anche in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno si possa avviare quel circolo virtuoso che potrebbe favorire la ripresa economica e poi lo sviluppo in quel territorio, propedeutico rispetto a quello nazionale”.
“Grande Sud, nonostante che i fondi fossero già contenuti nel piano Fitto – evidenzia Misiti -, ha apprezzato la buona volontà del Governo espressa con l’ultima delibera CIPE relativa ai 2,3 miliardi di euro europei per il Sud, ed è comunque disponibile a collaborare con il Governo per trasformare i fondi previsti in progetti esecutivi cantierabili a partire da quelli più modesti ma diffusi nel territorio come il recupero degli edifici terremotati con relativi adeguamenti sismici e la manutenzione delle cosiddette “opere d’arte” quali ponti e viadotti stradali e ferroviari, di cui il nostro Paese ha estremo bisogno”.

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Apr 23 2012

INFRASTRUTTURE: MISITI, AVVIARE PIANO PICCOLE OPERE SUD

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(ANSA) – ROMA, 23 APR – ‘E’ encomiabile il tentativo del ministro Passera di comunicare al Paese che il governo dei tecnici non si occupa solo di tagli, rigore e tasse come l’IMU, ma anche di sviluppo economico. C’e’ da augurarsi pero’ che le cifre destinate alle infrastrutture, cioe’ circa 70 miliardi, vengano rapidamente destinate a progetti cantierabili nell’immediato, soprattutto nei territori meridionali dove, come e’ noto, le ferrovie e le autostrade attuali non sono affatto idonee a svolgere un ruolo attivo nel sistema economico europeo’. Cosi’ il capogruppo di Grande Sud alla Camera dei deputati, Aurelio Misiti. Leggi Tutto »

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Apr 23 2012

Aurelio Misiti, Capogruppo Grande Sud, sabato 21 aprile a Rossano relatore al convegno su: “Infrastrutture e trasporti, energia e ambiente”

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Natale Lefosse, Giuseppe Antoniotti, Rossella Molinari e l’on. Aurelio Misiti

Quotidiano della Calabria –  23 aprile 2012

Rossano – In occasione del convegno di sabato scorso sul tema “Infrastrutture e trasporti, energia e ambiente” si è dato l’annuncio ufficiale del passaggio in toto dei circa 80 iscritti all’Mpa e di tutto l’ex gruppo dirigenziale al gruppo “Grande Sud”. Ospite d’eccezione all’evento tenutosi presso l’ex delegazione comunale l’onorevole Aurelio Misiti componente del gruppo misto Grande Sud, ex viceministro per le infrastrutture ei trasporti. Un incontro importante per proporre idee con cui rilanciare la competitività del territorio. Momento clou del convegno il discorso dell’ex coordinatore dell’Mpa Natale Lefosse che ha annunciato ufficialmente l’entrata degli ex 80 iscritti all’Mpa nel Grande Sud. Lefosse ha dichiarato: “Il gruppo storico che militava nell’Mpa ha aderito in toto al Grande Sud”. Leggi Tutto »

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